Crowdfunding, nuovi costi e oneri, ecco cosa cambia

29 Settembre 2023

Crowdfunding, nuovi costi e oneri: ecco cosa cambia.

Il Regolamento Consob rinvia quasi interamente alla disciplina europea dettata per il settore del crowdfunding alle imprese dal Regolamento Ecsp e dai Regolamenti delegati Ue, in quanto direttamente applicabili, prevedendo tuttavia alcune disposizioni specifiche per l’Italia.


La nuova normativa ha anche allineato il regime delle comunicazioni di marketing ai principi dettati da altre normative del settore finanziario, quali quelle relative ai servizi d’investimento e alle offerte pubbliche di strumenti finanziari. Le disposizioni sulle comunicazioni di marketing, che devono essere anch’esse redatte in italiano, trovano applicazione anche nei confronti di fornitori di servizi di crowdfunding Ue che intendano operare in Italia.

Il Regolamento Consob si pone in sostanziale continuità con la disciplina precedentemente contenuta nel Regolamento sulla raccolta di capitali tramite portali online tanto che, nell’istanza di autorizzazione, i gestori di portali autorizzati ai sensi della previgente disciplina potranno rinviare, per alcuni aspetti, a quanto contenuto nella documentazione già in possesso dell’autorità di vigilanza.

Tuttavia, gli stessi dovranno in ogni caso adottare nuove procedure e/o modificare quelle esistenti al fine di rispettare tutti i requisiti richiesti dalla nuova normativa ed ottenere l’autorizzazione.

L’impatto maggiore è atteso sulle piattaforme di lending crowdfunding, le quali hanno operato sinora in un contesto non disciplinato da una specifica regolamentazione, ma nel rispetto della disciplina dettata dalla Banca d’Italia in materia di raccolta del risparmio da parte dei soggetti diversi dalle banche. Ciò darà vita ad un processo di selezione dei soggetti di ridotte dimensioni.

I fornitori di servizi di crowdfunding, che vogliono continuare ad operare, dovranno quindi riadattare o implementare procedure e politiche volte ad implementare le nuove norme e laddove non abbiano già avviato interlocuzioni con le autorità di vigilanza dovranno presentare al più presto l’istanza di autorizzazione, per non rischiare interruzioni e sospensioni del servizio considerato che il termine del 10 novembre 2023 si avvicina.

 

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